Sospensione dell’attività imprenditoriale
Per approfondire il tema della Sospensione dell’attività imprenditoriale, Ranocchi promuove e organizza un Webinar sull’argomento con una interessante sessione teorico-normativa tenuta da Vitantonio Lippolis (Ispettorato Nazionale del Lavoro – Direzione Centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro). I temi affrontati saranno i seguenti:
- Finalità del provvedimento
- Soggetti assegnatari del potere
- Presupposti
- Effetti del provvedimento
- Condizioni per la revoca
- Le conseguenze in caso di inottemperanza del provvedimento
- Impugnazione del provvedimento
Il webinar è fissato per il 29 febbraio con inizio alle ore 10,00 e conclusione alle 12,00. Per iscriversi gratuitamente bisogna compilare il form apposito nel Calendario corsi di formazione di Ranocchi.it (oppure cliccare qui per la registrazione). L’iscrizione va effettuata entro il giorno precedente l’evento.
L’evento rientra tra le iniziative di Alta Formazione, il format predisposto da Ranocchi per la formazione professionale sui temi più caldi e di maggior interesse del momento.
Nota importante: il link per il collegamento al webinar verrà inviato a partire dalle 16:00 del giorno precedente l’evento, solo ed esclusivamente all’indirizzo email con cui sarà stata effettuata l’iscrizione, indirizzo che deve essere quindi attivo e presidiato (anche nelle cartelle di spam e tra le mail classificate come pubblicitarie).
Chi non dovesse riuscire a collegarsi al webinar durante la diretta potrà comunque rivedere la registrazione del video, appena sarà disponibile. Per ricevere il link in ogni caso è necessario effettuare l’iscrizione all’evento entro il giorno precedente l’evento stesso.
L’approfondimento di Ranocchi +39
La sospensione dell’attività imprenditoriale è un provvedimento che viene emesso da organi di vigilanza specifici e può essere adottato in due circostanze: impiego di lavoratori irregolari o gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza.
Lavoro irregolare
Con lavoro irregolare o nero si fa riferimento all’impiego di lavoratori che non avviene nel rispetto delle normative vigenti. Alcune delle fattispecie possono essere: il pagamento in nero, il mancato rispetto del contratto, la mancata regolarizzazione o registrazione dei dipendenti o il superamento degli orari di lavoro consentiti per legge.
In questo caso il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale può essere emesso in via cautelativa come misura di contrasto al lavoro di tipo irregolare e viene adottato nel caso in cui, durante l’ispezione, sia stato accertato “l’impiego di personale in misura pari o superiore al 10% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro occupati, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro ovvero inquadrati come lavoratori autonomi occasionali in assenza delle condizioni richieste dalla normativa”.
Violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza
Il Testo Unico per la Sicurezza sul lavoro indica 13 tipologie di possibili violazioni prevenzionistiche che comportano l’emissione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. L’elenco delle violazioni stabilite dal decreto legislativo 81 del 2008:
- Mancata elaborazione del DVR
- Mancata elaborazione del Piano di emergenza ed evacuazione
- Mancata formazione ed addestramento
- Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile (RSPP)
- Mancata elaborazione piano operativo di sicurezza (POS)
- Mancata fornitura del dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall’alto
- Mancanza di protezioni verso il vuoto
- Mancata applicazione delle armature di sostegno, fatte salve le prescrizioni desumibili dalla relazione tecnica di consistenza del terreno
- Lavori in prossimità di linee elettriche in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi
- Presenza di conduttori nudi in tensione in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi
- Mancanza protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale
- Omessa vigilanza in ordine alla rimozione o modifica dei dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo
- Mancata notifica all’organo di vigilanza prima dei lavori che possono comportare il rischio di esposizione all’amianto
I Soggetti assegnatari del potere
Gli organi di vigilanza hanno un compito di monitoraggio e devono garantire attraverso controlli e ispezioni che vengano rispettate tutte le norme sui luoghi di lavoro, sia in termini di regolarità che di sicurezza sul posto di lavoro. Gli organi ispettivi sono tre:
- l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che può intervenire sia in caso di lavoro irregolare che di gravi violazioni in materia di salute e sicurezza;
- i servizi ispettivi delle Asl, che possono intervenire limitatamente nei casi di violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, che interviene solo in presenza di violazioni in materia di prevenzione degli incendi.
Revoca, ricorso e inottemperanza del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale
In base alle violazioni commesse sono previste determinate sanzioni. La sospensione può essere revocata a patto che il datore di lavoro regolarizzi la posizione dei lavoratori, ripristini le regolari condizioni di lavoro e paghi la sanzione prevista per la situazione di irregolarità.
In caso di provvedimento di sospensione, si può anche presentare ricorso (presso l’Ispettorato interregionale del lavoro territorialmente competente) entro 30 giorni dalla notifica del documento.
In caso, invece, di emissione di un provvedimento di sospensione e inottemperanza del datore di lavoro alla misura, lo stesso può rischiare: l’arresto fino a 6 mesi in caso di Lavoro nero; l’arresto dai 3 ai 6 mesi ed un’ammenda da € 2.500 a € 6.400 in caso di gravi violazioni di sicurezza.