Conciliazione stragiudiziale in ambito lavorativo
Nell’ambito delle iniziative di Alta Formazione, il format predisposto per la formazione professionale sui temi più caldi e di maggior interesse del momento, Ranocchi promuove e organizza un Webinar riguardante la conciliazione stragiudiziale. Il webinar sarà curato da Stefano Carotti (Consulente del Lavoro, Docente di Diritto del Lavoro e Convegnista). Di seguito il programma:
Ore 9.30-12.30 – Sessione teorico-normativa
- Procedura di conciliazione ordinaria (Art. 410 e seguenti del Codice di Procedura Civile)
- Conciliazione monocratica
- Collegio di conciliazione e arbitrato
- Tentativo obbligatorio di conciliazione su licenziamenti per giustificato motivo oggettivo
- Offerta di conciliazione per i contratti a tutele crescenti
- Negoziazione assistita in materia di lavoro
Il webinar è fissato per il 25 Giugno: per iscriversi gratuitamente bisogna compilare il form apposito nel Calendario corsi di formazione di Ranocchi.it (oppure cliccare qui per la registrazione). L’iscrizione va effettuata entro il giorno precedente l’evento.
Nota importante: il link per il collegamento al webinar verrà inviato a partire dalle 16:00 del giorno precedente l’evento, solo ed esclusivamente all’indirizzo email con cui sarà stata effettuata l’iscrizione, indirizzo che deve essere quindi attivo e presidiato (anche nelle cartelle di spam e tra le mail classificate come pubblicitarie).
Chi non dovesse riuscire a collegarsi al webinar durante la diretta potrà comunque rivedere la registrazione del video, appena sarà disponibile. Per ricevere il link in ogni caso è necessario effettuare l’iscrizione all’evento entro il giorno precedente l’evento stesso.
L’APPROFONDIMENTO DI RANOCCHI +39
Conciliazioni di lavoro
La conciliazione stragiudiziale in ambito lavorativo è uno strumento fondamentale per la gestione delle controversie tra datore di lavoro e dipendente, alternativo al ricorso alle vie giudiziarie. Consente di risolvere i conflitti in modo più rapido e meno oneroso, salvaguardando i rapporti personali e professionali. Questa modalità trova applicazione in diverse situazioni: dal mancato pagamento di retribuzioni alle contestazioni disciplinari, fino ai casi di licenziamento. Le procedure di conciliazione possono essere attivate su iniziativa delle parti o previste dalla legge in forma obbligatoria, come accade per alcune tipologie di licenziamento.
Esistono diversi strumenti – dalla conciliazione ordinaria a quella monocratica, fino al collegio di conciliazione e arbitrato – per offrire soluzioni efficaci e tempestive. Comprendere le caratteristiche e le differenze tra queste procedure è essenziale per tutelare i propri diritti e gestire in modo consapevole i conflitti sul lavoro.
Conciliazioni lavoro: tipologie
Le controversie di lavoro possono essere affrontate attraverso diverse forme di conciliazione stragiudiziale, ognuna con caratteristiche specifiche.
La conciliazione ordinaria è la modalità più diffusa e può avvenire presso le sedi sindacali, le commissioni di conciliazione territoriali o altri organismi abilitati. È attivata volontariamente dalle parti e consente di trovare un accordo con il supporto di soggetti terzi qualificati.
La conciliazione monocratica, invece, viene promossa d’ufficio dall’Ispettorato del Lavoro in caso di accertata irregolarità, come ad esempio un mancato pagamento di retribuzioni: si propone così una soluzione immediata, senza necessità di ricorrere a un giudice.
Infine, il collegio di conciliazione e arbitrato rappresenta la forma più strutturata e si compone di più membri, con l’obiettivo di affrontare controversie particolarmente complesse. Questa procedura può anche concludersi con un lodo arbitrale che ha effetti simili a una sentenza. Scegliere la via più adatta dipende dalla natura della controversia e dal livello di conflittualità tra le parti.
Conciliazione stragiudiziale lavoro: quando è obbligatoria
In alcuni casi specifici, come quello del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, la legge prevede un tentativo obbligatorio di conciliazione prima che il datore di lavoro possa procedere con l’interruzione del rapporto. Questo passaggio mira a tutelare il lavoratore, cercando di prevenire il contenzioso e favorire una risoluzione consensuale della controversia. Il datore di lavoro è tenuto a comunicare l’intenzione di licenziare alla Direzione Territoriale del Lavoro, che convocherà le parti per un incontro entro un termine prestabilito. Solo nel caso in cui non si raggiunga un accordo, il datore potrà formalizzare il licenziamento. Questo procedimento, oltre a essere un obbligo giuridico, rappresenta un’opportunità per entrambe le parti di chiarire le motivazioni del provvedimento e, se possibile, individuare soluzioni alternative. La sua corretta gestione è quindi essenziale per garantire la legittimità del licenziamento e prevenire eventuali controversie legali.